I predecessori dei lampadari erano delle strutture appese in cui bordi erano attaccate candele o delle lampade ad olio. Le prime lumiere iniziarono ad arricchire gli ambienti già dall’epoca romana. Erano molto rudimentali e molto semplici, funzionavano a olio, petrolio o grasso animale e venivano realizzati principalmente in legno o bronzo. La storia di questo complemento d’arredo trova le sue prime espressioni durante il Medioevo. Sin dall’inizio fu concepito come qualcosa di funzionale e artistico allo stesso tempo. Esso, infatti, anche uno scopo decorativo specialmente nei palazzi delle istituzioni civili e religiose.
Con la diffusione dello stile Barocco e Rococò, le decorazioni presero il sopravvento anche su questo particolare oggetto, conferendo al lampadario per la prima volta in assoluto un ruolo da protagonista. Questo periodo vede la nascita di lampadari in cristallo e in vetro, di cui la Boemia e Murano diventano i maggiori produttori.
Arte allo stato puro
Decorazioni asimmetriche, curve, uccelli, foglie, frutta e fiori, decorano questi lampadari di lusso, ormai arte allo stato puro. L’eccentricità del Rococò e del Barocco viene presto sostituita dalla linearità del Neoclassicismo che propone decori che si rifanno all’epoca greco-latina. Ma è solo durante l’epoca vittoriana che si assiste alla diffusione generalizzata di lampade e lampadari.
Sul finire del 1800 e l’inizio del 1900 l’illuminazione a gas viene man mano sostituita da quella elettrica che apre le porte ai modelli proposti dall’Art Nouveau.
Sicuramente, il lampadario è una delle più raffinate fonti di luce artificiali. Sia in ambienti moderni, sia in quelli molto classici conferiscono un tocco di eleganza in più, soprattutto se fabbricati da sapienti artigiani.
I primi ambienti ad essere dotati di questo tipo di luce artificiale furono gli edifici sacri a partire dal tardo Medioevo. In questo periodo, i lampadari a più luci si diffusero anche negli ambienti di corte e della nobiltà, diventando parte integrante dell’arredo interno.
Verso la fine del XVI secolo, tra l’aristocrazia italiana cominciò ad andare di moda l’abbellimento della luce artificiale con preziosi cristalli di rocca. In realtà, questa era una strategia funzionale, visto che questo materiale rifrange maggiormente la luce rispetto al vetro, inoltre donava un aspetto particolarmente prezioso e scenografico data la loro brillantezza. Nel 1700 la produzione di lampadari di cristallo fu promossa sotto il regno di Luigi XIV.
Dopo la scoperta del cristallo di Boemia, nel XVIII secolo avvenne la sostituzione dei costosi cristalli di rocca con questo materiale. Fu così che i lampadari di cristallo furono accessibili anche alla popolazione, visto che la produzione aumentò e il prezzo divenne più conveniente.
I Lampadari d’epoca si legano ad un passato blasonato ed elegante. Tra i modelli di lampadari di lusso sicuramente spicca quello realizzato con la sublime arte della soffiatura del vetro di Murano. Le colorazioni e le trasparenze del vetro veneziano permettevano di ottenere luminosi effetti cromatici.
La fusione tra estetica e funzionalità
In tempi moderni, i lampadari hanno raggiunto l’apice in vari stili: dal vintage al country, passando da quelli più moderni come l’industrial chic. Lampadari sospesi, ma anche lampade da tavolo, da terra, applique e le più moderne strisce a LED contribuiscono a fare luce nelle case e nella vita delle persone.
I lampadari hanno una certa funzionalità estetica che permette di arredare con la luce e valorizzare una stanza, un oggetto di arredo o semplicemente dividere gli ambienti senza creare degli ostacoli. Ne esistono di tutti i tipi: modelli economici, ma anche preziosi come i lampadari con cristalli Swarovski incastonati.
La storia del lampadario è stata una storia artistica, oltre che di innovazione, e questo percorso ha lasciato in eredità dei modelli pregiati e bellissimi.