LA LUCE ACCESA SUL GENIO DELLA CAPPELLA SISTINA

 

“Il Giudizio Universale” di Michelangelo Buonarroti (Cappella Sistina, Roma)

Nel ottobre 2014 si ricorda un evento sicuramente degno di nota: venti anni sono infatti passati dal restauro compiuto nel 1994 degli affreschi della Cappella Sistina e questo è anche l’anno nel quale ricorre il quattrocentocinquantesimo anniversario dalla morte di Michelangelo.

Perciò e a partire da questo si è deciso di celebrare quello che forse è il massimo capolavoro artistico dell’umanità con il Convegno “La Cappella Sistina venti anni dopo. Nuovo respiro nuova luce”, a Roma, presso l’Auditorium Conciliazione, in Via della Conciliazione, un appuntamento di respiro internazionale dove ci fù la presentazione dei nuovi impianti di climatizzazione e di illuminazione della “cappella magna” della Chiesa Cattolica, che entreranno in funzione a fine ottobre.

Le due giornate di lavori del Convegno – articolate in cinque sezioni – proposero  un esame dell’attuale stato degli affreschi e resero pubbliche le approfondite e costanti indagini scientifiche e il complesso piano di manutenzione ordinaria e straordinaria (comprendenti lo studio e la realizzazione del nuovo impianto di climatizzazione e ricambio dell’aria e del nuovo impianto di illuminazione) che da lungo tempo i Musei Vaticani hanno messo in atto per la migliore tutela dello straordinario monumento.

La pressione antropica alla quale è sottoposta la Cappella Sistina (quasi 6 milioni di visitatori all’anno con punte di oltre ventimila al giorno in certi periodi di particolare affluenza) richiedeva un intervento radicale che garantisse il ricambio d’aria, l’abbattimento delle polveri e degli inquinanti, il controllo della temperatura e della umidità, con l’anidride carbonica tenuta a livelli accettabili.

E la corretta conservazione dei quasi 2500 m2 di affreschi necessitava anche di una nuova illuminazione, resa possibile dal nuovo impianto a luce LED pensato per permettere  la piena valorizzazione dello spettro cromatico dei pigmenti utilizzati da Michelangelo e dagli artisti della seconda metà del ‘400 le cui opere sono presenti nella Cappella, grazie ad un accurato e rigoroso studio comparato sui diversi spettri delle sorgenti LED utilizzate.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno progettuale e tecnico della multinazionale americana Carrier e della società Osram, mentre i costi degli interventi effettuati – superiori ai 3 milioni di € – sono stati offerti alla Santa Sede a titolo di pura liberalità. Sono stati necessari tre anni di paziente minuzioso lavoro per arrivare al risultato, e le tappe di queste attività verranno raccontate fra gli altri nelle relazioni di Gianluigi Colalucci, Restauratore Capo del Laboratorio Restauro Pitture dei Musei Vaticani dal 1979 al 1995, di Nazzareno Gabrielli, Dirigente del Gabinetto di Ricerche Scientifiche dei Musei Vaticani dal 1975 al 2001, di Dario Camuffo, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR Padova e di Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, oltre che da Klaus Patzak, Member of the Board, Osram Licht AG, da Arnold Nesselrath, Delegato per i Dipartimenti Scientifici e i Laboratori dei Musei Vaticani e da Carlo M. Bogani, Direttore responsabile del progetto per Osram Italia.

Nella pianificazione del progetto della nuova illuminazione la tutela del bene artistico riveste un ruolo particolarmente importante. La nuova soluzione a LED è decisamente più “delicata” rispetto a tutti i sistemi di illuminazione artificiale alternativi e l’illuminamento di circa 50-80 lux (in precedenza tra cinque e dieci lux) garantisce che gli affreschi siano ben visibili considerando di primaria importanza l’aspetto della conservazione.

La nuova installazione, pensata per rispettare le opere, consente un livello d’illuminazione omogeneo e di elevata qualità, assicurando anche un notevole risparmio energetico, con il 60 per cento in meno di consumo rispetto alla soluzione attuale.

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